Mutui mercato immobiliare: tasso variabile o tasso fisso

Muoversi all'interno del mercato immobiliare non è un'impresa facile. Le soluzioni d'acquisto sono innumerevoli e, in un periodo storico così altalenante e soggetto a cambiamenti repentini, trovare quella più adatta alle proprie esigenze può risultare complicato.

Muoversi all’interno del mercato immobiliare non è un’impresa facile. Le soluzioni d’acquisto sono innumerevoli e, in un periodo storico così altalenante e soggetto a cambiamenti repentini, trovare quella più adatta alle proprie esigenze può risultare complicato.

Il mutuo, ovvero quella tipologia di contratto che coinvolge, in un rapporto di reciprocità, un mutuante (colui che eroga una somma di denaro) e un mutuatario (colui che si impegna a restituire la somma di denaro, a cui si aggiunge un tasso d’interesse, entro le scadenze stabilite), resta sempre una valida opzione, ma, esistendone di varie tipologie, occorre prestare attenzione a quella più conveniente per le proprie tasche: è meglio scegliere un mutuo a tasso fisso o variabile?

Quali sono le differenze

Quando il mercato immobiliare ci pone davanti al bivio tasso fisso o tasso variabile, dobbiamo assicurarci di conoscere bene i vantaggi ed i rischi che entrambe le possibilità racchiudono in sé, onde evitare di commettere errori che potrebbero gravare per lungo tempo sulle nostre finanze.

Il mutuo a tasso fisso è sicuramente la scelta meno rischiosa che si possa fare: l’importo della rata resta infatti costante per tutta la durata del finanziamento e dunque il tasso d’interesse definito all’atto di stipula rimane sempre lo stesso negli anni. Si tratta di una pista che consente la pianificazione: essendo certi dell’ammontare delle rate sin dal primo giorno, è possibile calibrare le spese a seconda di quanto si dovrà pagare per il mutuo col passare dei mesi.

Il mutuo a tasso variabile è invece decisamente più imprevedibile. Le sue rate cambiano a seconda delle oscillazioni dei mercati finanziari, pertanto non consentono di stabilire con certezza il prezzo finale della casa acquistata. Di solito, si opta per il tasso variabile quando l’inflazione è in calo, in modo da approfittare del ribasso del mercato per pagare importi più bassi. Si tratta però di un risparmio che dipende da una momentanea situazione prevedibile. Poi il mutuo dura per anni e come l’andamento del mercato e i tassi muteranno non si può sapere: il rischio di rate pesanti può sempre farsi tangibile. Per questo, è consigliabile che ad avventurarsi in questa strada sia chi ha un reddito medio-alto e non può essere scalfito da importi massicci.

Agevolazioni

Viste le difficoltà che l’apertura di un mutuo può richiedere (soprattutto perchè è difficile che ne venga rilasciato uno al 100% e una quota della somma totale, più o meno rilevante, è subito a carico del mutuatario), il governo italiano ha messo in campo alcune agevolazioni, in particolare per i più giovani.

Da sottolineare, per il 2023, il provvedimento adottato per coloro che non hanno ancora compiuto i 36 anni di età e hanno un ISEE medio-basso, fino a 40mila euro. Se un soggetto che rientra in questa categoria stipula un mutuo per comprare la prima casa, ha diritto a dei benefici:

  • per le compravendite non soggette a Iva, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale;
  • per gli acquisti soggetti a Iva, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore.

Per gli acquisti della prima casa sono previste anche altre agevolazioni di natura fiscale, che vanno nella direzione della riduzione delle imposte. Per poterne usufruire è necessario però che l’acquirente ricada nei requisiti che lo rendono effettivamente proprietario di una prima casa, ovvero:

  1. deve essere una persona fisica;
  2. non deve avere, sul territorio nazionale, altre case acquistate con le agevolazioni prima casa;
  3. al momento dell’acquisto, non deve possedere altri beni immobiliari ad uso abitativo nello stesso Comune della prima casa;
  4. deve trasferire la residenza nel Comune dell’immobile comprato come prima casa, entro 18 mesi dal rogito.

L’offerta di Quality Style

Uno dei capisaldi di Quality Style è quello di far avere all’acquirente, in ogni occasione, qualcosa di subito tangibile: una prova lampante è rappresentata dalla nostra abitudine a lavorare con soluzioni chiavi in mano, da consegnare in tempi certi.

C’è però un’ulteriore conferma di quest’approccio volto all’immediata soddisfazione dei clienti, che deriva proprio dall’ambito fiscale. Se infatti acquisti un immobile con Quality Style, hai a disposizione un importo da detrarre per gli interventi di ristrutturazione di massimo 63.000,00 euro, in 10 anni.

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